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Manifesto luddista

“Il luddismo è stato un movimento di protesta operaia, sviluppatosi all’inizio del XIX secolo in Inghilterra, caratterizzato dal sabotaggio della produzione industriale. Macchinari come il telaio meccanico, introdotti durante la rivoluzione industriale, erano infatti considerati una minaccia dai lavoratori salariati, perché causa dei bassi stipendi e della disoccupazione. La distruzione di macchine industriali come segno di protesta avvenne già alla fine del XVIII secolo, ma solo sotto l’influenza della Francia e dei giacobini inglesi la protesta prese i caratteri di un movimento insurrezionale.” (da Wikipedia)

“Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato (objet d’échange, de trafic et pouvait s’aliéner); il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio (tout enfin passa dans le commerce). È il tempo della corruzione generale, della venalità universale…” (Karl Marx, Miseria della filosofia)

Siamo nel secolo delle macchine, dove ogni secondo di vita è dedicato alle macchine: sia uno smartphone che controlla ogni aspetto della vita, sia smart tv o videocamere che sorvegliano ogni attimo della vita. Controllati, soffocati dalle macchine.
Non possiamo vivere in questo mondo interconnesso senza una connessione internet, ma possiamo noi controllare tutto ciò?
Sì possiamo.
Questo manifesto si prefigge di proporre delle alternative o meglio stili di vita o meglio ancora ragioni di vita.
La frugalità, l’austerità, come essenza di vita.
Il (non) lavoro manuale di riparare cose, autoprodursi cibo, il rammendo, come parte di un processo che tende a riappropriarsi della vita, spesso dimenticata tra click di acquisti compulsivi e tecnologia inutile.

No a smartphone all’ultima moda!
Riciclare, riparare, ridurre all’essenziale l’uso dei telefoni; non all’invasività di chat proprietarie di miliardari che non solo sorvegliano e mettono in serio pericolo la privacy, ma sono invasive: oramai il tempo di una giornata è scandito da notifiche!
Si propone il riciclo, buttando via letteralmente Whatsapp, Meta, Instagram, privilegiando servizi di chat open source quali Delta Chat, Matrix o Signal.
La connessione intelligente presuppone strumenti liberi e non invasivi: via le notifiche sì ai baci!

No a pc usa e getta!
Il mercato dei Pc è diventato asfissiante: ultima scheda grafica, ultimo schermo, che ad un utente normale non servono a niente!
Anche qui riparare e riciclare.
Usando vecchi laptop destinati all’Isola Ecologica, installando i sistemi liberi gnu-linux che garantiscono sicurezza e leggerezza, con la possibilità di poter essere usati nei pc considerati obsoleti (questo blog è scritto su un laptop recuperato con Artix Linux e XFCE!)

Le TV al macero!
Le smart tv hanno sistemi di controllo alquanto perversi: ogni film o video visto viene scaricato nei server delle multinazionali proprietarie di smart tv, alla faccia della privacy.
Non c’è bisogno di leggere il grande Noam Chomsky per capire come le tv hanno forgiato i cervelli di milioni di cittadini, con tv spazzatura e dibattiti politici insulsi, influenzando il voto e la vita delle persone.
Le tv commerciali oramai sono ovunque, premi, vincite che educano al nulla, per non parlare delle censure o della mediocrità evocata in ogni dove; buttarle all’Isola Ecologica è scelta saggia e doverosa!

Più libri e più cuore.
Più eros e meno noia.

Riappropriarci delle parole, della lettura di un libro, di poesie che allagano il cuore, sono gesti resistenti che possono cambiare non il mondo, ma le nostre vite. E non è poco.

Per firmare l’appello: menoschermipiucuore@canaglie.net

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Il controllo delle Fake News di Meta…

Le fake news viaggiano su WhatsApp più velocemente delle notizie vere. È un dato che fa paura, soprattutto in paesi dove l’app è diventata la principale fonte di informazione per milioni di persone. Così, presi da questo allarme (veritiero), Meta ha trovato la soluzione: controllerà per voi se sono fake o no!

Nelle prossime release di questa app (ora è nelle versioni beta) apparirà un pulsante, Ask Meta AI, direttamente nel menu dei messaggi, permettendo all’Intelligenza (si fa per dire) Artificiale di Meta di verificare istantaneamente qualsiasi contenuto sospetto senza uscire dalla chat!

Apparentemente una misura di sicurezza, ma siamo sicuri?

Considerando che in paesi come l’India, Brasile, Indonesia, ma pure in Europa e in Italia, WhatsApp è spesso l’unica fonte di notizie per milioni di persone, le conseguenze di questa opzione è preoccupante; l’Intelligenza Artificiale deciderà per voi se una notizia è falsa o meno. I famigerati Fact Cheching di Meta, sbugiardati da Daniele Luttazzi (Qui). Viste le bufale e le censure, subite anche a mie spese per un libro di poesia sulla Palestina che Meta dispone, è alquanto evidente che potrebbe essere indicata come bufala il genocidio dei palestinesi, o pure gli atti della commissione di inchiesta su Aldo Moro, che indicava una strategia altra e made in Usa nell’uccisione del Presidente del Consiglio! Ogni info che disturba il potere potrà, da una multinazionale miliardaria, essere indicata come fake news!

Meditate gente, meditate e disinstallate questa app di controllo!

Ci sono alternative libere e opensource: Signal, Simplex, DeltaChat…se si continua a ripetere “ma non le usa nessuno!”, nessuno mai le userà…

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Funos, la distro Linux…

È una domanda che si fanno in molti quando decidono di lasciare Windows per passare a Linux, quale distribuzione usare? Gnu-linux, essendo Software Libero, ha un’infinità di varianti ed è proprio questa la sua bellezza.

Personalmente avendo provando molte distribuzioni, da qualche mese uso e consiglio Funos.

Per due motivi: è basata su Ubuntu, e quindi ha di fatto un riconoscimento hardware ed un supporto molto buono, il secondo è che è una distribuzione essenziale, con pochi fronzoli. Installa un window manager molto leggero, JWM, che la rende adatta allo scopo di questo blog: recuperare pc obsoleti. Usa la versione LTS di Ubuntu, ovvero la versione a lungo supporto, e quindi per molti anni garantisce sicurezza e stabilità, anche questo requisito importante su hardware datato. Inoltre essendo una distro minimale, permette di imparare ad usare il terminale per configurare e installare programmi, dato che è altamente configurabile e direi pure bella da vedere!

FunOS è una distribuzione GNU/Linux leggera e minimal progettata per fornire un’esperienza di calcolo semplificata, efficiente e altamente personalizzabile. Costruito sulle solide basi di Ubuntu LTS (Long Term Support), combina stabilità, prestazioni e sicurezza, rendendolo una scelta ideale sia per uso personale che professionale. Utilizza JWM, un gestore di finestre leggero ed efficiente, perfetto per hardware o sistemi più vecchi con risorse limitate. La sua semplicità e facilità di configurazione consentono agli utenti di personalizzare il proprio ambiente desktop per soddisfare le loro esigenze, offrendo prestazioni veloci e un basso utilizzo delle risorse. Include il kernel Ubuntu Hardware Enablement (HWE), che migliora la compatibilità e le prestazioni dell’hardware. Ciò garantisce che FunOS possa funzionare senza problemi sui dispositivi più recenti, fornendo supporto esteso per il nuovo hardware con funzionalità del kernel aggiornate e miglioramenti della sicurezza, viene fornito senza Snap, garantendo tempi di avvio delle applicazioni più veloci, ridotto utilizzo dello spazio su disco e un maggiore controllo sugli aggiornamenti software mantenendo il sistema snello e reattivo per gli utenti che apprezzano velocità ed efficienza.
FunOS infatti è una distribuzione Linux minima, che offre solo componenti e servizi essenziali, come un file manager, un editor di testo, un terminale, un visualizzatore di immagini, un lettore musicale e video, una calcolatrice, un browser Web e un visualizzatore di documenti. Il design leggero aiuta a ridurre il consumo di risorse e aumenta le prestazioni, rendendolo ideale sia per i sistemi più vecchi che moderni.
Utilizza circa 230-250 MB di RAM quando è inattiva, fornendo un’esperienza utente veloce e reattiva, anche su sistemi con risorse limitate.
Il file di installazione (ISO) per FunOS è di soli 1,8 GB, rendendo facile il download e l’installazione su una varietà di sistemi, utilizza il programma di installazione Ubiquity, rendendo il processo di installazione rapido e facile da usare. Supporta sia i sistemi basati su BIOS /Legacy che UEFI e può essere installato su PC o laptop con architettura a 64 bit (amd64). FunOS supporta anche Secure Boot, migliorando la sicurezza del sistema.” (dal sito www.funos.org).

Nel sito si trovano guide e informazioni semplici e dettagliate per come installarla e aggiornarla.

Buon linux a tutti!

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IA, la nuova arma…

Ventotto pagine che illustrano la futura strategia degli Stati Uniti in materia di intelligenza artificiale. Il problema? Dietro ai grandi slogan sulla libertà di innovare si nasconde qualcosa di molto diverso da quello che sembra.

L’ossessione di Trump per un’AI “neutrale” (ma non troppo)

Trump ha le idee chiare su come deve ragionare l’intelligenza artificiale del futuro. Il suo AI Action Plan parla di modelli obiettivi e privi di pregiudizi ideologici imposti dall’alto. Suona bene, no? Il trucco sta nei dettagli. Chi decide cosa sia obiettivo e cosa sia un pregiudizio? Il documento non lo specifica, ma il messaggio è chiaro: le AI che riflettono valori progressisti come la lotta alle discriminazioni o il riconoscimento delle disuguaglianze sistemiche sono un problema da eliminare.

La censura arriva dritta al punto: il piano ordina di cancellare dalle linee guida federali parole come diversitàequitàinclusione e riscaldamento globale. Una pulizia semantica che farebbe invidia ai regimi autoritari.

Dopo aver stabilito cosa l’AI può o non può dire, il piano si concentra su come accelerarne la diffusione. La ricetta è semplice: via tutte le protezioni normative. Gli Stati che osano imporre le proprie leggi sull’AI? Niente più fondi federali. Le restrizioni ambientali per data center e fabbriche di semiconduttori? Eliminate. Prima sperimentare, poi regolamentare.

L’entusiasmo per la deregolamentazione raggiunge vette surreali quando il documento invita ad ampliare la rete elettrica per accogliere le industrie ad alto consumo energetico del futuro. Per la serie: costruiamo quello che vogliamo, dove vogliamo, senza badare ai costi ambientali.

L’AI come arma di guerra

Il piano non nasconde le sue ambizioni militari. Integrazione “aggressiva” dell’intelligenza artificiale in tutti i settori dell’amministrazione, difesa compresa. L’obiettivo dichiarato è la competitività e la sicurezza nazionale, ma il risultato pratico è la militarizzazione di una tecnologia che dovrebbe servire il bene comune.

La soluzione magica di Trump ai problemi sociali

E i lavoratori che perderanno il posto a causa dell’automazione? I dilemmi etici dell’uso militare dell’AI? Il piano ha una risposta semplicissima: formare rapidamente i lavoratori per prosperare in un’economia potenziata dall’AI. Come se bastasse un corso di formazione per compensare l’automazione di massa e risolvere questioni etiche complesse.

È la classica piroetta politica: ignorare i problemi reali e vendere soluzioni miracolose. L’AI Action Plan di Trump non è un documento tecnico sulla tecnologia. È un manifesto politico che trasforma l’intelligenza artificiale in uno strumento di controllo ideologico, nascosto dietro la retorica dell’innovazione e della competitività nazionale.

Fonte: www.puntoinformatico.it (da The Verge)

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Disinstallare Google si può!


Si può eliminare google dal telefono?
Sì, il telefono ringrazierà ed eticamente farete un bel regalo alla vostra coscienza, vista la complicità e pervasività della multinazionale americana, complice del genocidio in atto a Gaza (https://www.mizane.info/google-complice-du-genocide-israelien-a-gaza/).

Premettendo che la soluzione non è facilissima ma non impossibile con un po’ di pazienza e che il sottoscritto non si assume nessuna responsabilità se poi il vostro telefono non si riavvierà. Armatevi di pazienza quindi…
Per prima cosa è bene sapere che non esiste solo il Play Store, che serve per scaricare e aggiornare app del telefono. F-droid è una validissima e libera alternativa, qui troverete centinaia di app libere, ovvero senza traccianti e opensource, da poter installare in alternativa, per esempio:
Thunderbird invece di Gmail per le email,
Firefox invece di Chrome,
le app Fossify (telefono-orologio,calendario, messaggi, galleria…) invece delle app di sistema di google,
e molte altre.

Le app di sistema non possono essere disinstallate, quindi vanno disattivate o per i più esperti eliminate tramite root o debug del telefono (ma questa parte da me seguita, è rischiosa e quindi non viene qui consigliata).

Procedere come segue:

installare dal web l’app F-droid o F-droid basic (https://f-droid.org/), installare da lì Aurora Store ovvero l’app alternativa al Play Store, da lì anonimamente potete installare le app non presenti in Fdroid (app di Posta o della Banca per esempio), a questo punto potete eliminare l’account Google (da impostazioni – account).
Tenete conto che dovete PRIMA importare i vostri contatti telefonici, se avete un blog con google tipo blogspot verrà eliminato, e la pervasività di Google è proprio nel fatto che ha “mani dappertutto” nei vostri dati personali e quindi controllate bene di salvare prima i dati che vi servono! La schermata del telefono vi dirà quali dati eliminare e darà modo di salvarli prima.

Fatto ciò su Fdroid troverete tutte le app che vi servono senza avere alcun account google e userete solo app opensource che non tracciano e vendono i vostri dati. Le app di sistema che non possono essere disattivate o quelle per voi indispensabili (Banca o simili) continueranno ad essere aggiornate con Aurora Store…

Ora potete disattivare le app di google (chrome, galleria, tastiera, telefono, contatti, messaggi…).

Buon lavoro


Siti di riferimento:
https://www.lealternative.net/

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Degooglizzare lo smartphone

Per vivere bene senza essere tracciati, tra annunci pubblicitari e spyware, ci sono vari modi:

installare estensioni che bloccano queste pubblicità, browser differenti, ma rimane sempre lo spesso problema, la base di uno smartphone android è basata su Google e quindi per sua natura ogni dato che digitate sulla tastiera andrà ai loro server! Così come ogni ricerca sul Play Store o una email su Gmail! È tutto scritto nelle licenze che svogliatamente si accettano al primo avvio di un cellulare.

Ci sono degli accorgimenti come detto per limitare ciò o si può letteralmente e drasticamente provare a limitare di molto l’invasità di Google. Premettiamo che esistono progetti alternativi molto validi, con i loro smartphone alternativi: Murena, LineageOS, per esempio, o si può installare, rimuovendo Google, il loro sistema operativo degooglizzato ma solo in alcuni casi e con solo alcuni modelli e non è operazione semplice. Si potrebbero acquistare i loro smartphone senza google, etici e liberi, ma il costo seppur commisurato alle prestazioni, non è basso. Io li consiglio se dovete per forza maggiore cambiare smartphone (in fondo all’articolo tutti i link di riferimento).

Il sottoscritto ha un vecchio smartphone Motorola, senza Play store, Gmail, Maps, Gboard (la tastiera) e altre funzioni proprietarie. Richiede tempo e pazienza. Bisogna installare le app da store alternativi (Fdroid e Aurorastore), ma vi posso assicurare che il telefono è più veloce, sicuro e libero.

Se volete provare, questo il sito di riferimento https://www.lealternative.net/

Altro sito interessante: https://degooglisons-internet.org/it/

Murena: https://murena.com/

LineageOS https://www.lineageos.org/

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