Una volta chiunque adombrava dubbi sull’informazione, ritenendola capziosa e censuratoria, veniva bollato come “complottista”, oggi davanti allo strapotere delle multinazionali del “capitalismo della sorveglianza” per citare un bel libro che consigliamo di Soshana Zuboff, la realtà supera la fantasia e anche di molto!
I giornalisti di The Verge riportano una loro inchiesta: l’intelligenza artificiale di Google non si vuole pronunciare sulla salute mentale di Donald Trump, almeno negli Stati Uniti. Una disparità di trattamento rispetto ai presidenti USA che l’hanno preceduto, in particolare Barack Obama e Joe Biden. Questo accade sia sul motore di ricerca sia in modalità AI, anche se ci sono effettivamente alcune discrepanze ulteriori.
Google si barrica dietro alla discrezionalità generale del servizio, che non interviene in qualsiasi query, ma è allo stesso tempo molto facile attribuire al fatto una connotazione politica.
Sia nel caso di Biden sia nel caso di Trump si è parlato moltissimo, pubblicamente, delle loro condizioni mentali, soprattutto in virtù del fatto che sono i presidenti più anziani della storia degli USA. È insomma irrealistico pensare che l’AI di Google non abbia materiale per esporre la propria sintesi. Diventa quindi molto facile immaginare che la scelta di Google sia consapevole e proattiva, anche se naturalmente non possiamo, almeno per ora, sindacare sulle motivazioni. Tuttavia, proprio qualche ora fa, Trump e YouTube hanno patteggiato un accordo extra-giudiziale per una causa intentata dal presidente USA relativa alla chiusura dell’account in seguito alla rivolta del 6 gennaio 2021.
Complottisimo?
Fonte: https://www.hdblog.it/google/articoli/n633353/google-trump-ai-salute-mentale-blocco/




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