La mania, o fobia, di acquistare smartphone ipercostosi con fotocamere potentissime e perlopiù inutili e giga e giga di ram, ha un senso per un utilizzatore che lo usa per le funzioni quotidiane come chattare, guardare un sito e sopratutto telefonare?
Un’indigestione di telefoni costosi per soddisfare le esigenze del mercato, non certo quelle di chi l’acquista.
Forti di questa premessa, da buoni luddisti, abbiamo fatto un esperimento: acquistato su uno store cinese a poche decine di euro (40 per la precisione) uno smartphone considerato obsoleto: un Cubot J20 con 3 Gb di ram, Android 12 go e schermo piccolo da 4 pollici come erano in uso qualche anno fa prima che i “padelloni” da 7 e oltre pollici non prendessero il sopravvento. Il telefono, cosa alquanto rara e importante per prolungare la durata del dispositivo, ha la batteria estraibile.
All’avvio, non abbiamo autorizzato l’account google, ma scaricato F-droid. Da lì installato le app opensource di Fossify (Telefono, contatti, galleria, file…) congelato tramite Canta e Shizuko, le app proprietarie di Google (Gmail, Google go, Drive…). Messo un lanciatore minimale (yam da F-droid), Molly (Signal opensource), Delta chat (per email e chat criptate). Installato Aurora Store che permette l’aggiornamento e installazione senza account gooogle, delle app di sistema o altre non presenti su F-droid (tipo Banca o Poste). Abbiamo cambiato i dns, inserendo quelli privati e sicuri di Quad9.
Il risultato è quello che vedete in foto: un telefono minimal, sicuro, che sta in tasca, con le funzioni base e anche più.
Si può “prendere a martellate” la tecnologia anche così: recuperando vecchi pc o telefoni. Risparmiando soldi e non facendosi imbambolare dalle facce sorridenti di chi usa l’ultimo Iphone!
L’ambiente ringrazierà, come anche la privacy…
